BuKHANKA WORLD TOUR

Sono un elettrotecnico bresciano Freelance 45enne che lavora in giro per il mondo seguendo l’ingegneria di montaggio e messa in marcia di impianti industriali, soprattutto siderurgici.
Il mio lavoro mi permette di gestire il mio tempo come meglio credo, creandomi così delle finestre, più o meno lunghe, che io sfrutto viaggiando.
Il viaggio è diventato ormai parte integrante della mia vita, nonchè la cosa che più amo fare.
Tant’è che ho già raggiunto la considerevole quota di 112 paesi visitati nel mondo (su un totale di 205).
Al mio centesimo paese ho scritto un libro, intitolato “I miei primi 100“, pubblicato circa 2 anni fa, il cui ricavato verrà interamente devoluto a favore della Ong “Los Quinchos” che lavora con i bambini di strada a Managua, in Nicaragua, e con cui ho collaborato parecchio tempo.

Ma veniamo a noi:
l’11 Novembre è ufficialmente iniziato il Bukhanka Wordl Tour.
Partiamo dal nome: Bukhanka in russo significa “pagnotta” ed è il nome che i sovietici danno al veicolo di marca UAZ, modello 452 che io ho comprato l’anno scorso in Siberia mentre stavo lavorando da quelle parti. L’ho guidato sino in Italia e, anche se con parecchie difficoltà, sono riuscito a immatricolarlo.

La mia prima Milestone sarà Cape Town, in Sudafrica, scendendo lungo la West Coast.
Perché l’Africa?
Innanzitutto perchè gli altri continenti li ho già girati abbastanza bene e li conosco, inoltre il continente africano resta ancora per molti aspetti sconosciuto e da scoprire.
Spesso si compie l’errore di identificare l’Africa come un paese: è un continente enorme, con mille diversità tra paese e paese e sono proprio queste diversità che sto cercando di capire e approfondire.
Il mio non vuole essere un reportage o un blog di viaggio vero e proprio: vorrei solo far conoscere, nel mio piccolo, un po’ di più questa fantastica terra.
Il primo motivo di viaggio, perdonami l’egoismo, è per me stesso. Se poi riesco a condividere le emozioni, tanto meglio.

Ora sono arrivato in Burkina Faso, il mio decimo paese africano di questo viaggio (dopo Marocco, Senegal, Gambia, Guinea Bissau, Guinea Conakry, Sierra Leone, Liberia, Costa d’Avorio e Mali) e la strada è ancora molto molto lunga…

Durante il tragitto cerco di non solo guidare: visito le attrazioni principali dei vari paesi e, ove possibile, cerco di conoscere meglio come le ong (soprattutto italiane) operano sul territorio.
In Senegal ho visitato associazioni che insegnano a pescare e conservare il prodotto; in Sierra Leone ho conosciuto tutto lo Staff di Emergency dell’ottimo ospedale chirurgico di Freetown; qua in Burkina nei prossimi giorni farò visita a una ong bresciana che opera sul territorio da parecchi anni.

Il mio Van l’ho “camperizzato” quindi le notti le passo dormendo su di lui: in genere chiedo ospitalità per poter passare la notte in villaggi remoti, oppure in conventi, protezioni civili, caserme, scuole, case di missionari, ristoranti o semplicemente qualunque cosa che mi possa far dormire in tranquillità… Se sono sul mare ovviamente anche spiagge deserte e remote.
Non mi sono posto limiti di tempo, spero solo di poter riportare a casa la mia pagnotta…
Ci sarebbero un milione di cose da dire… ma non so da dove cominciare…

Cristian